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La mia banda suona il rock e tutto il resto all'occorrenza,
sappiamo bene che da noi fare tutto è un'esigenza. È un rock bambino, soltanto un po' latino, una musica che è speranza, una musica che è pazienza. È come un treno che è passato con un carico di frutti, eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti. E la mia banda suona il rock per chi l'ha visto e per chi non c'era e per chi, quel giorno lì, inseguiva una sua chimera. Oh, non svegliatevi, oh, non ancora, e non fermateci, no, no, oh, per favore no! La mia banda suona il rock e cambia faccia all'occorrenza, da quando il trasformismo è diventato un'esigenza. Ci vedrete in crinoline come brutte ballerine, ci vedrete danzare come giovani zanzare. Ci vedrete alla frontiera, con la macchina bloccata, ma lui ce l'avrà fatta, la musica è passata. È un rock bambino, soltanto un po' latino, viaggia senza passaporto e noi dietro col fiato corto. Lui ti penetra nei muri, ti fa breccia nella porta, ma in fondo viene a dirti che la tua anima non è morta. E non svegliatevi, oh, non ancora, e non fermateci, no, no, oh, per favore no! La mia banda suona il rock ed è un'eterna partenza, viaggia bene ad onde medie e a modulazione di frequenza. È un rock bambino, soltanto un po' latino, una musica che è speranza, una musica che è pazienza. È come un treno che è passato con un carico di frutti, eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti. E la mia banda suona il rock, per chi l'ha visto e per chi non c'era, e per chi quel giorno lì inseguiva una sua chimera. Oh, non svegliatevi, oh, non ancora, e non fermateci, no, no, no, ah, per favore no. |
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